Venezia, Alberto Biasi, La materia della Visione
Venezia, alla Scuola della Misericordia è Alberto Biasi il protagonista con “La materia della Visione”
In occasione della 58° Biennale di Venezia, che in questi giorni vede protagonista la Serenissima ieri sera è stata inaugurata presso la Scuola Grande della Misericordia la mostra del maestro Alberto Biasi intitolata “La Materia della Visione 1959-2019”. Un omaggio alla maestria dell’artista della storia dell’arte italiana del dopoguerra, che in settant’anni di produzione artistica è stato sempre in grado di proporre delle opere facendo attenzione ai materiali più ricercati.
Alberto Biasi è un’artista a livello internazionale, una figura autorevole nel campo dell” “arte programmata”, “arte cinetica” e “optical art”. Ha iniziato le sue ricerche artistiche nel 1959 quando ha esordito con i suoi studi selle Trame, poi sulle Torsioni, fino al “Light Prism” e agli effetti ottico-dinamici. Nella sua carriera ha allestito più di cento esposizioni e ottenuto numerosi premi anche nelle biennali dedicate al campo della grafica.
Alberto Biasi, l’interpretazione della materia alla Scuola della Misericordia
Venezia, Alberto Biasi , la materia della visione, a cura di Marco Meneguzzo, in realtà è un percorso che mette al centro lo spettatore dell’opera e lo rende partecipe coinvolgendolo nell’interpretazione. Quindi ogni spettatore può dare una propria visione della materia partendo dal proprio stato cognitivo, ognuno può vedere qualcosa di diverso nell’opera esposta, ed entrare così nel meccanismo culturale ed elaborativo che l’autore voleva trasmettere. In esposizione molte delle sue opere sia quelle più datate che moderne legate a dimensioni e materiali più innovativi. All’ingresso della Scuola della Misericordia è impossibile non notare le dimensioni monumentali di alcune delle opere moderne che all’istante destano l’interesse del visitatore, e stimolano la curiosità. La prima cosa che si chiede chi entra è cosa possano rappresentare. Si avvia così un processo partecipativo e attivo del visitatore che stabilisce un immediato contatto con l’opera cercando di cogliere con l’occhio la profondità degli intrecci e delle sovrastrutture.
Alberto Biasi, la percezione visiva e lo studio sulla cinetica
E’ stato uno degli artisti più interessato alla produzione di opere legate alla percezione visiva e all’interazione con lo spettatore. Nel 1959 con le sue trame iniziò i suoi studi psicologici. Le trame erano delle opere ottenute dalla sovrapposizione di carte forate, sulla psicologia della forma e della percezione visiva dell’individuo.
In questa mostra è possibile vedere i suoi lavori attraverso un percorso cronologico che ricorda anche gli anni ‘60. Gli studi trascorsi presso il gruppo Enne, da lui fondato che lo portò a sfiorare la vincita del Leone d’oro alla Biennale nel 1964.
Il suo studio sulla cinetica si riflette in molte opere esposte. Protagoniste le Torsioni attraverso vari materiali, come le lamelle in pvc. Materiali che si intrecciano su colori brillanti per dare vita a contrasti, giochi e movimenti che si sviluppano in infinite possibilità. Le sue opere sono sempre rappresentate spesso da forme classiche geometriche. Protagonisti il cerchio, il quadrato, il triangolo e l’ellisse, all’interno dei quali si sviluppa la torsione dei materiali.
Un materiale innovativo: l’Alcantara sostituisce il pvc
Tra le opere più recenti queste strutture situate all’ingresso della sala principale, di dimensioni considerevoli, in quattro Torsioni sovrapposte con altrettanti quattro effetti ottico-dinamici. Sono opere maestose, nate dalla ricerca di nuovi effetti percettivi e ottici e dalla sperimentazione di nuovi materiali con aziende famose come Alcantara. Sembra che lo staff di ricerca dell’azienda stessa abbia lavorato a stretto contatto con l’artista per produrre le lamelle necessarie alla creazione di quest’opera. Un materiale innovativo, leggero, duttile, con una resa cromatica opaca in grado di creare nuovi esperimenti ottici e stati percettivi nello spettatore.
La scelta del nuovo materiale, l’Alcantara, sostituisce il pvc utilizzato spesso nelle sue opere. Questa nuova materia ha colto l’interesse di Alberto Biasi per la sua resistenza alla tensione, ma anche per la mutevolezza del colore in base all’esposizione alla luce. A seconda dell’angolazione guardata, l’Alcantara cambia tonalità donando un aspetto diverso all’opera. Un materiale che può sembrare morbido ma che nasconde una grande utilità e che ha destato il suo interesse per la realizzazione di queste nuove opere.
Esposto anche il “Light Prism”
Nella mostra è esposto anche il suo studio dedicato alla luce “Light Prism”, iniziato negli anni 60 che consiste nell’uso di un cinetismo motorizzato. Alcuni prismi ruotano a velocità imprevedibili in diverse direzioni riuscendo così a creare dei giochi di luce imprevedibili che colgono l’attenzione del visitatore.