Empowerment, questione di buon senso non ci sono altre regole
Con il termine Empowerment possiamo indicare in un contesto aziendale la capacità di dare ai dipendenti il potere, la libertà, l’autonomia e tutte quelle informazioni utili affinché possano partecipare attivamente all’organizzazione aziendale. Molti anni fa erano solo i leader, o i top manager che tiravavano le redini dell’azienda e tutto il potere decisionale era concentrato nelle loro mani.
La competizione globale ha fatto sì che tutto questo cambiasse e gli stessi manager hanno capito che rinunciare al controllo e delegare parte delle decisioni ai dipendenti, avrebbe di sicuro facilitato e velocizzato parte del lavoro. I dipendenti sono stati quindi inquadrati nell’ottica di persone con capacità decisionale e con grande grado di partecipazione nelle scelte aziendali. Niente più comportamenti autoritari, assolutamente messi al bando. L’azienda ha quindi puntato su una maggiore formazione aziendale volta a far crescere l’autostima dei propri dipendenti, con l’auspicio di farli diventare protagonisti della stessa realtà organizzativa in cui lavorano. Il potere decisionale è quindi uscito dagli uffici dirigenziali ed è stato condiviso con i dipendenti quadri e impiegati, almeno questa è stata la linea seguita in questi anni dalle grandi aziende, come Meta, Google, Amazon e tornando indietro nel tempo La Helwet Packard, e la Boeing.
Programmi di Empowerment aziendali
Ma vediamo come si sviluppano praticamente i programmi di empowerment nelle aziende. Non tutte le aziende ancora oggi accettano del tutto questa strategia aziendale. In alcune il concetto di empowerment serve solo ad incoraggiare i propri dipendenti attraverso corsi per accrescere l’autostima e motivarli nel loro lavoro quotidiano. Si cerca di farli partecipare alle attività aziendali, illustrando loro tutti i modelli e le strategie della stessa in modo che possano sposare i valori dell’impresa, ma non gli viene mai data autonomia decisionale. L’autorità ultima di prendere le decisioni resta sempre ai dirigenti aziendali.
In altre realtà più evolute invece empowerment significa dare ai dipendenti un potere quasi assoluto di prendere decisioni, ed esercitare spirito di iniziativa, stimolando la loro immaginazione.
In alcune grandi aziende con un’ assemblaggio tradizionale i dipendenti non hanno discrezionalità decisionale. Man mano che cresce il grado di empowerment che l’azienda sceglie di dare ai dipendenti aumentano anche le competenze richieste. Quindi avremo nel caso di dipendenti ad esempio che lavorano alla catena di montaggio, nessun empowerment, ma un’arricchimento della posizione. Man mano che si sale con le posizioni aziendali avremmo programmi di suggerimenti fino ad arrivare alla creazione di gruppi di partecipazione che avranno un grado di partecipazione alle decisioni. Piú si sale nelle figure professionali più si creeranno team interfunzionali che prenderanno decisioni e team autodiretti che avranno la responsabilità decisionale e di strategia di riprogettazione aziendale.
Learning Organization
La direzione che stanno prendendo le aziende e quella della learning organization, ossia strutture in grado di enfatizzare l’eguaglianza e i valori culturali, in modo da cogliere tutte le opportunità, consentendo di gestire le crisi e rimanere competitivi sul mercato nonostante i cambiamenti nel tempo.